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  • Vaso bianco Joseph Hilton McConnico è un designer e artista americano nato a Memphis , nel Tennessee e  morto  Nel design, la sua collaborazione con Daum iniziò nel 1987. Alcune delle sue creazioni "Cactus" progettate per l'editore furono offerte dal presidente François Mitterrand al presidente George HW Bush come stato presente durante una visita ufficiale. Hilton McConnico è stato il primo americano i cui pezzi sono stati acquistati dalla collezione permanente del National Museum of Decorative Arts.
  • Scultura raffigurante mano  “terzo occhio”  ispirato a Picasso cm 50 pezzo unico Firmata Gianfranco Signoretto. Due fratelli, due maestri vetrai, una vita passata a sudare tra temperature folli e oggetti che prendono vita dalle loro mani: in comune una sconfinata passione per un mestiere che diventa arte. A dividerli - oltre agli 11 anni di differenza - un diverso approccio alla propria attività. L’uno, uomo di bottega. L’altro, insegnante che crede nella scuola, oltre che maestro vetraio. Silvano e Giancarlo Signoretto, 64 e 53 anni, raccontano a un gruppo di giovani cosa significa lavorare il vetro a Murano.
  • Vasi rostrati in vetro di Murano firmati dal grande maestro Pino Signoretto. Vetro di Murano è la denominazione che caratterizza i vetri artistici lavorati a Murano, isola della laguna di Venezia

    "Il vetro questo Signore incontrastato della mia vita, questo despota che mi costringe, schiavo felice, a realizzarmi davanti al fuoco che consuma ma materializza le mie fantasie e la mia capacità, esige pronta, diretta, partecipe assonanza - scriveva di sé Signoretto - Sono cresciuto alla dura scuola di un maestro impareggiabile, Alfredo Barbini, che molto dileggiava il mio desiderio di imparare e di realizzare; il colpo che dava alla canna distruggendo qualcosa che stavo creando voleva dire 'insisti ragazzo prova l'incomprensione, le difficoltà che ti attendono in avvenire, considera la fragilità della tua creazione che un soffio può distruggere. Persevera ragazzo perché se sarai caparbio, duro, costante arriverai ad appagare il tuo desiderio, quel tuo sentire di forme e colori che intuisco esistere in te e che ti auguro potrai raggiungere'. Su questa strada ho proseguito: ora gli altri mi chiamano maestro, ma nel mio io so quanto ancora devo imparare. Ad ogni modo sono orgoglioso di essere un maestro vetraio, titolo che la Serenissima, otto secoli fa, considerava pari a quello dei patrizi. Per il maestro era nobiltà d'arte, per il patrizio nobiltà di sangue. Il maestro vetrario non può tornare indietro: il suo segno rimane, indomabile, non gli è permesso sbagliare".
     
     

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