FRANCO DACQUATI

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 ARCADIA ART GALLERY – MILANO

inaugura martedì 30 maggio 2023 la retrospettiva su

 FRANCO DACQUATI

dal 30 maggio al 6 giugno 2023

ARCADIA ART GALLERY rende omaggio a FRANCO DACQUATI con una mostra retrospettiva dedicata a una delle figure più significative della cultura artistica milanese fra l’inizio degli anni Quaranta e la fine degli anni Ottanta.

Attraverso l’esposizione di un’ampia collezione di dipinti e sculture, sarà ripercorso il lungo e intenso percorso artistico di DACQUATI, dalle esperienze legate al realismo lombardo a quelle di marca più espressionista, passando per quel rigore figurativo che lo porterà ad approdare all’astratto.
FRANCO DACQUATI, è stato un’artista poliedrico, fuori dagli schemi, dalle correnti, dai movimenti la cui produzione, molto apprezzata in Italia e all’estero, è sempre stata affine alla vita e alla cultura milanese. Per anni infatti il suo studio di via Bagutta, nel cuore di Milano, ha visto confluire le più importanti personalità della cultura cittadina.
Pittore, scultore, poeta, oltre che critico d’arte, docente e autore di diversi interni per le dimore dell’alta borghesia milanese, DACQUATI pone alla base del suo lavoro un’estrema semplificazione strutturale, unita a un ordine geometrico e astratto, ma allo stesso tempo l’esigenza di dare consistenza alle emozioni visive.

Dopo aver visitato la mostra, VINICIO VERZIERI ha scritto:

L’Arcadia Art Gallery, sita in una Milano dove l’arte è di casa, grazie anche ad Alda Merini, propone l’antologica di Franco Dacquati, artista poliedrico che testimonia le sue qualità e un passato recente con le sue trasformazioni estetiche.
Le sue prime opere pittoriche di stile accademico, tipico dell’epoca, rappresentano volti di donna con una delicata sensibilità cromatica. Seguono sintesi armoniche e leggere di “Ballerine”, angoli tipici di città e luoghi da lui visitati e particolarmente sentiti come: Parigi, Cave di marmo di Carrara, Porto Venere, Positano, Orvieto, un blocco monolitico architettonico con spirito religioso ed esotico medio orientale. Con eco espressionistico il gruppo di figure “Ascoltando un concerto rock”, dimostra non solo la sua versatilità pittorica, ma anche la libertà di non fossilizzarsi su un tema che più delle volte per moda e per richiesta di mercato segue una corrente.
Si evince nei dipinti la tendenza al monumentale quasi monocromatico e grigio pastello che si lega alla sua altra forma espressiva, la più personale, quella scultorea, tanto che la usa in modo evidente in un dipinto materico a rilievo con motivi astratti in libertà, fluttuanti nello spazio vincendo la forza di gravità. Non dà sfogo a compiacimenti formali.
Se a primo sguardo gli edifici Parigini richiamano la pittura di Monachesi, con un certo approfondimento si evidenzia la presenza di figure in basso che, pur nella staticità e fusione col tutto, danno vita alla scena e nello stesso tempo sembra un fondale scenografico teatrale.
In alcuni paesaggi c’è l’accostamento alla metafisica morandiana, mentre in “Cappotti” cerca l’astrazione cromatica che non porta avanti, abbandonata per una sua esigenza sconosciuta.
Altra spinta in avanti e di libertà creativa si possono vedere in “Beethoven Sinfonia N°9” e in quella N° 1, dove la geometria fa da padrona alla stregua di molti avanguardisti e supera qualsiasi ordine allegorico. Anche “Spazio prospettico” crea un’atmosfera di interno che ben coglie lo spirito dell’arredo moderno.
L’aspetto più incisivo della personalità di Franco Dacquati si mette in luce con le sculture prevalentemente lignee che sono scansioni volumetrici di sensazioni, ribellioni, urli, spinte centrifughe, tormento, ricerca di quello sfuggente mondo interiore.
Grande serenità armonica e classica, con diversi sapori tattili e volumetrici lo vediamo nell’opera di cemento: ”Scultura”, che sintetizza un linguaggio di ricerca di una intera schiera di artisti di quell’epoca.
Il “Senza titolo” in vetrina, è un legno dittico che si apre a libro per narrare una storia da sogno, con vuoti di pause spaziali e un poco rievoca un medioevo coi suoi misteri e grandi valori letterari che si spinge nel futuro atemporale.
Ritengo doveroso che questa mostra sia visitata, perché ben mette in luce e archivia uno spaccato storico di un milanese che è stato protagonista e formatore di bellezza nella sua città e oltre i confini nazionali.
4-6-2023 Milano                           Vinicio Verzieri

NOTE BIOGRAFICHE
Nato a Milano nel 1910, Franco Dacquati si diploma all’Accademia di Brera. Nel 1942 – 1944 è inviato artistico sui fronti di guerra. Dal 1946 al 1952 firma la rubrica di critica d’arte per il milanese Corriere degli artisti. Come autore ha partecipato a numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui la “Nazionale del Mare” (Genova 1948), la “Biennale di Milano” (1950 e 1958), la “Mostra regionale d’Arte Sacra” (Milano 1968), le mostre della Resistenza del Primo e Secondo Risorgimento (Milano 1970). Tra i temi ricorrenti dell’artista, a partire dagli anni ’60, il mondo della danza classica. Muore a Milano nel 1988.
Ha esposto anche in numerose personali, aggiudicandosi, fra gli altri, i premi “Leonardo da Vinci” ed “Emilio Gola”. Oltre che in Italia, ha lavorato in Francia, Paesi Bassi, Svizzera e Grecia. Sue opere si trovano al Museo del Risorgimento di Milano e presso importanti gallerie d’arte e collezioni private.

ARCADIA ART GALLERY
Ripa di Porta Ticinese 61 Milano – Naviglio Grande

INAUGURAZIONE: martedì 30 maggio – ore 18.30

ORARI GALLERIA:

MATTINA: su appuntamento

LUNEDÌ              15.30 – 20.00
MARTEDÌ:         15.30 – 20.00
MERCOLEDÌ:    15.30 – 20.00
GIOVEDÌ:           15.30 – 22.00
VENERDÌ:          15.30 – 22.00
SABATO:            10.00 – 13.00 /15.30 – 22.00
DOMENICA:      10.00 – 13.00/15.30 – 19.00

INFO:   tel: 02 837 5787   –   e-mail: arcadiartgallery@gmail.com

www.arcadiartgallery.com

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